giovedì 7 marzo 2013

exhibition at Lazzaretto di Cagliari


Ewa Surowiec - i want to touch your body (foto:Paolo Marchi)
Pale Blue Dot, Carlo Spiga & Stella Veloce (foto:Paolo Marchi)


Imago (Glitch) Igor Muroni (foto:Paolo Marchi)




Deltitnu, Alessandro Sau (foto:Paolo Marchi)


Holding Gravity, Marisa Benjamim (foto:Paolo Marchi)
Ambra Pittoni. Die gerettete Nacht (La notte salva) Giardino ombroso (foto:Alberto Musa Farris)

Nuno Vicente. Returning the imprint of my palm to the universe (foto :Nuno Vicente)
(foto:Alberto Musa Farris)
FLowers-un vaso alla ricerca di un fiore, Cristina Meloni (foto:Alberto Musa Farris)
Giovanni Casu. Piccola istallazione sul ruolo del  riconoscimento della funzione degli  oggetti e il relativo  valore semantico nell´ attribuzione di una dimensione  metaforica (foto:Alberto Musa Farris)
Roberto Fanari, Bambolina ((foto:Alberto Musa Farris)

 


 Bryn Chainey. 'Field notes on Oriondo, who lost  his mind, but with very good reason'

E. ma per gli amici E. (still da video)

Irene Balia, Senza titolo, olio e graffite su tela













performance:Igor Muroni +  Daniele Garzia, Stella Veloce & Carlo Spiga





  
Rugiada Cadoni.  Polittico – Allure

Polittico è un lavoro organizzato in serie sul tema della rappresentazione come personificazione.

Interpretato con un "movimento di posa" dalla ballerina Danila Massara, le cinque donne emergono dal buio di una scena teatrale. Rugiada Cadoni, * 1977 è  nata a Lecco (Italia), vive e lavora a Parigi. Fa parte del duo di artisti Y Liver  (insieme a David Liver ) e ha partecipato a biennali e mostre internazionali.

Le loro fattezze ed i loro tratti comportamentali traducono di volta in volta quelli di un personaggio, la cui natura radicalmente fittizia evidenzia l'ambiguità del concetto di cultura. Il polittico "Allure" è una video installazione, divisa in cinque proiezioni simultanee in cui l'oggetto è l'atteggiamento. Cinque paesi europei sono impersonati da cinque personaggi femminili che caratterizzano la serie. La signora Antonella, Madame Madeleine, Frau Olga, Missis Robyn e Señora Estebana sono rispettivamente l'incarnazione di Italia, Francia, Germania, Inghilterra e Spagna. 



Cristina Meloni.  Flower- Un vaso alla ricerca di un fiore

La caducità della vita è qui rappresentata da piccoli segni del passaggio del tempo nella vita di tutti i giorni, come ad esempio dei fiori ormai secchi. Cristina Meloni analizza il concetto di tempo osservando la natura e il corso quotidiano degli eventi.


Bryn Chainey. 'Field notes on Oriondo, who lost  his mind, but with very good reason'

(2013) é un nuovo lavoro del filmmaker Bryn Chainey (1986 - London) L ´opera puó essere descritta come un documentario decostruito in diverse parti:  fotografia, registrazioni ambientali e racconti. Quest´ opera racconta la strana storia di Oriondo Floris,  un abitante di Samatzai morto nel 1992.



Igor Muroni.  IMAGO (GLITCH)  Live Concert (glitch noise / Drone con luce strobo). Durata 20 min.

La performance di Igor Muroni trasforma lo spazio espositivo in una “noise room”, dove il “noise”, emancipandosi dall’accezione di genere musicale, assume quella più culturalmente diffusa di stato fisico nauseabondo generato da una “pop-bulimia”. Le sonorità, atonali, distorte e dissonanti, danno origine a un corpo non-corpo, a una trama acustica che si addensa ripetutamente dando vita a un imponente monolite sonoro, invisibile e al tempo stesso onnipresente come il mitico minotauro nel labirinto. Il corpo è un simulacro che respira, respira il suono, respira la musica, si muove. Può essere il corpo del performer, ma anche quello dello spettatore che entra in un ambiente che si è creato, costruito e sperimentato. Spesso lo spazio che circonda questo corpo è bianco, vuoto, nero, sconfinato, così che l'immagine si ritaglia dal contesto. I suoni prodotti vibrano nel corpo, ma sono anche legati all'architettura, a ciò che li accompagna e li condensa. Le sollecitazioni che la musica o l'immagine originano, raggiungono così la forza del Mito della Caverna di Platone.



Carlo Spiga, Stella Veloce. Pale blue dot.         
 Durante il suo viaggio, a milioni di chilometri dalla terra, la sonda Voyager I si volta e scatta una foto. A quella distanza nell'abisso nero, si scorge solo un timido puntino blu, la Terra. In quel tremolio azzurro e fluttuante c’è tutto. "Look again at that dot. That's here. That's home. That's us. On it everyone you love, everyone you know, everyone you ever heard of, every human being who ever was, lived out their lives.”  [Carl Sagan, 'Pale Blue Dot: A Vision of the Human Future in Space'] .  Potendo ingrandirlo torneremmo ad immergerci nel caos familiare dei segni, dei suoni, delle esperienze. Allontanandoci ecco l'indefinito, l'astratto, seppur tremendamente preciso nella sua estrema sintesi.Un’amicizia può essere raccontata nello stesso modo: concentrandoci sui particolari o l’insieme o le due cose simultaneamente. Raccontare un’amicizia attraverso un concerto ed un canale su youtube nel quale condividere le proprie idee su cosa proporre al pubblico. Una scaletta di cover ma smontate, ingrandite e così sfocate da essere al limite della riconoscibilità. Esperienze personali ed artistiche si addensano in più punti dello spazio e del tempo.
Alessandro Sau. Deltitnu
Deltitnu è il titolo di un opera video composta in due capitoli, liberamente ispirata a Le 120 giornate di Sodoma del Marchese De Sade. The four fuckers costituisce il primo capitolo di una storia che pone il problema dell'immagine in relazione al linguaggio. Le categorie del giudizio estetico vengono messe in discussione in quanto regole linguistiche di pervertimento e di dominio sull'immagine. Il linguaggio che non si sottomette all'immagine ma la rende schiava, è un linguaggio che si ritorce in se stesso nell'insensatezza ultima dell' escremento. Nel gioco dei cubi si confondono le due modalità differenti di giungere alla totalità dell'immagine, quella che arriva alla totalità rinunciando al potere di significare dell'immagine (la forma minimal), e quella che estende la singolarità della rappresentazione all'universale (Van Gogh).  Deltitnu: Uabzrem è la confusione dei linguaggi, un imprudente sistema linguistico che gioca con le categorie di senso create dall'estetica e dalla storia dell'arte, spingendo verso la problematicità di una forma che unisce in se i diversi parametri della moderna comprensione dell'opera d'arte: la forma minimal e la rapresentazione pittorica si intersecano per problematizzare una prospettiva di senso scissa tra pratica relazionale ed estetica.  Uabzrem può dunque esistere unicamente nella sua spettacolarità di vuoto e di incongruenza, in cui l'aspetto teatrale e la messa in scena dell'oggetto diventano i valori legittimanti e fondanti l'opera d'arte stessa.





Giovanni Casu. Piccola istallazione sul ruolo del  riconoscimento della funzione degli  oggetti e il relativo  valore semantico nell´ attribuzione di una dimensione  metaforica- Istallazione : faretto alogeno , cavalletto - piedistallo in legno e lente di ingrandimento.


Giovanni Casu è nato in Sardegna nel 1975. Dopo una laurea in Scienze politiche si é trasferito nel 2002 a Parigi dove ha lavorato ed esposto per successivi 7 anni. Nel 2008 si é trasferito a Berlino dove, continuando la suo produzione artistica ha fondato tre centri di sperimentazione artistica. Tra questi l  ECKE Project che da 3 anni promuove ricerche artistiche sulla relazione tra arte e neuroscienze. L´ opera si basa su uno studio sulla comprensione del valore semantico  di un oggetto attraverso la codificazione della sua funzione- Il processo cognitivo si avvera essere alla base della creazione 

del linguaggio metaforico. 

Nuno Vicente. Returning the imprint of my palm to the universe - 
Mirror, magnify lens, aluminium, human trace.
Nuno Vicente presenta un opera che attraverso un sistema ottico rinvia nel cielo la proiezione dell impronta della sua mano su uno specchio. La semplicitá del gesto poetico vuole diffondere nella luce della Sardegna una traccia umana fin oil cosmo. 

Ambra Pittoni. Die gerettete Nacht (La notte salva) Giardino ombroso 1- Asino Rick,  Passero Kevin, Pinson de la garenne Kevin,  Civette Alix Dorothée, Kevin, PF  . Lettori mp3 + involucri in seta Deposizione
Foto (fine art print), collage di carta varese, legno e materiali misti.
 Die gerettete Nacht è un progetto permeato dal tramonto. La storia, intesa come l’insieme delle conquiste e delle battaglie risultanti dall’azione (negatrice) dell’uomo è qui, giunta al suo apogeo. Questo lungo epilogo, apre una riflessione sull’articolazione della relazione tra l’essere umano e la natura. In questo scenario, l’essere umano è considerato un punto di rottura in costante costruzione e decadimento, teso tra il divino e l’animale. Questa installazione comprende estratti dall’archivio sonoro in continuo accrescimento dal 2011:
una tassonomia ibrida che raccoglie suoni animali prodotti da esseri umani. Gli oggetti presenti si trovano nello spazio per costruire un archeologia del presente. I due vasi sono stati spaccati e ricomposti. Hanno vissuto una fine artificiale e ora rivivono come delle reliquie artificiali. La foto ritrae un armatura medievale posata a terra in un mercatino dell’antiquariato a Varsavia. L’arma è stata, appunto, deposta e la macchina antropologica rimane in sospensione La notte salva//Ibridi. Field recording fittizio Berlino 29 marzo 2012.

Irene Balia
nasce nel 1985. Vive e lavora a Milano.
Le persone, gli animali, le vedute, gli ambienti rappresentati sono il pretesto per indagare uno stato d'animo preciso. Una sensazione che dura un istante. Un attimo di distacco con la realtà.
Nei dipinti questo breve momento si può bloccare e dilatare. Tutto è fermo, immobile e statico. Non esiste tempo. Il reale si confonde con l’irreale  in un’atmosfera onirica, acquistando una nuova carica simbolica.

Roberto Fanari
 nasce a Cagliari nel 1984. Vive e lavora a Milano.
Il soggetto rappresentato non ha un ambiente definito. Ma, anche se non ci sono indizi che possono darci un'idea precisa del suo mondo, chi lo guarda riesce a immaginarselo in un contesto preciso. Un piccolo particolare nell'abbigliamento o una decorazione di un oggetto bastano a ricostruire la cornice in cui esiste.
Interamente realizzata in filo di ferro cotto e filo di cotone, la scultura è il risultato di un bilanciamento di pieni e di vuoti, in cui la linea è protagonista.

"E”
L’intuizione che si tratti di un alter ego, cioè di una personalità fittizia generatrice di possibilità identitarie alternative, è falsa. “E” è il nome che l’artista ha scelto perché il più aderente ad esprimere le sue intenzioni e progetto.  Nell’oggi, scosso da mutamenti sorprendentemente radicali e contrasti culturali profondissimi “E” si trova perfettamente a suo agio, quasi non avesse alle spalle alcuna memoria storica, niente da rimpiangere, niente da temere. Sa che il contemporaneo va cercato nella notte, fuori dal chiasso del giorno. Nel buio in cui tutti chiudono gli occhi cercando ristoro da una giornata che non si capisce, “E” li apre sempre per la prima volta, con calma e coraggio. 

Ewa Suroviec.„I want to touch your body"
La struttura del mio video ha come riferimento il video “fireworks” di Kenneth Anger (1947).Un video che esplorava la transessualitá , l omossessualitá e il sadomasochismo. Il mio lavoro é una riflessione sulla sessualitá e la percezione ambigua dei comportamenti sessuali. Io ho riarrangiato parzialmente alcune scene riferite a Anger chiedendo a  diversi  uomini  di recitare insieme senza conoscersi. Io ho deciso di trasferire il significato dall ambiente sadomasochista ad un atmosfera melanconica,  una visione romantica- pensando piú a Ribeira o Caravaggio che non alla pornografia  pop. Il processo di registrazione é stato un esperimento sulla sessualitá maschile- e particolarmente sulla scena Berlinese.La seconda parte consiste in interviste di uomini etero e omossessuali.

Marisa Benjamim. Holding gravity
 Il lavoro di Benjamim gioca sulla metafora dell´opposizione che esiste tra l immaginazione e l approccio concreto alla realtá. Attraverso poetica e unendo performance e la costruzione di oggetti. I suoi ultimi lavori e sospendono il concetto di gravitá rendendolo una metafora sulla  una riflessione sull´ imaginazione  - antagonista del reale. Per questo progetto Marisa continua su questa strada – utilizzando per questa performance : acqua , vegetazione , roccie.
 


domenica 24 febbraio 2013

berlin-island | EMPIRICAL SURVEY ON A HERITAGE

Press release -
Cagliari / Marzo 2013

Inaugurazione: 1° Marzo 2013 - 18.00h - Lazzaretto di Sant´Elia.

Un progetto del Sardisches Kulturzentrum di Berlino- www.sardanet.org

E dal progetto Regionale “Art agency project” della Regione Autonoma della Sardegna.

Supportato da: 
Comune di Cagliari, Fondazione per l'arte Bartoli- Felter, Instituto Fernando Santi, Pirandello-Berlin.Languages, arts & cultures.In collaborazione con : 
Spazio MEME | arte contemporanea e prossima

Ideato e coordinato da Giovanni Casu.
Curato da Giusy Sanna

Artisti:
Irene Balia, Giovanni Casu, Roberto Fanari, Ambra Pittoni - Paul-Flavien Enriquez-Sarano, Carlo Spiga - Stella Veloce, E., Nuno Vicente, Ewa Surowiec, Bryn Chainey, Marisa Benjamim, Alessandro Sau, Cristina Meloni, Rugiada Cadoni from Y Liver, Igor Muroni.

Berlin-Island/ Empirical survey on a Heritage è un progetto d´arte contemporanea che presenta le opere e gli artisti che hanno partecipato ai tre esperimenti culturali promossi dal Sardisches Kulturzentrum Berlin :Genau! Sardinia 2010, Holiday Island 2011 , Berlin-Island 2012. Questi tre progetti rispondono ad un interrogativo preciso: Può l’arte contemporanea, attraverso progetti artistici, verificare e controllare lo stato di salute di una cultura? In questa esperienza berlinese la cultura sarda é stata l´oggetto dell´indagine e l’arte contemporanea lo strumento.
Berlin-Island/ Empirical survey on a Heritage metterá a confronto, in un unico evento, le opere di otto giovani artisti sardi con giá alle spalle esperienze internazionali, le opere di cinque giovani artisti internazionali tra i piú promettenti della loro generazione e quelle di tre artisti di origine sarda con una carriera artistica giá affermata.

L’ evento principale del Berlin-Island e´ l´opening che apre e inaugura l’esposizione il Primo Marzo.
Durante tutto l´arco dell´Opening ci sará l ´occasione di assistere a quattro diverse performance.
Alla serata di apertura saranno presenti tutti gli artisti che hanno collaborato ai tre progetti e la Presidentessa del Circolo Sardo di Berlino Alexandra Porcu: sará l´opportunitá per un momento di scambio e di incontro.

La mostra si terrá dal 2 al 31 Marzo 2013 dal Martedì alla Domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00, negli spazi del Centro Comunale d’Arte e Cultura Lazzaretto di Cagliari s.n.c, Via dei Navigatori, 09126
In collaborazione con: